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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
fly_scared Inviato - 21/11/2014 : 11:21:53
Abituato ai milioni di risultati per qualsiasi ricerca su Internet, mi è venuta la curiosità di vedere i risultati per "ultraleggero" su Google News: circa 5610.

Poi ho provato escludendo questi termini:
-cade -schianta -precipita -precipitato -ammarare -"atterraggio di fortuna" -emergenza -ammara -ammarato -ferito -fiamme -caduto -incidente -incendiato -travolto -"fuori pista" -vendesi -pericolo

Risultati: forse una decina, pertinenti... nessuno dei quali sul "piacere" del volo, ma al massimo a proposito di record, tecnologia e simili.

Non mi sorprende quindi che per la politica ci sia la tentazione di applicare nuovi restrizioni al volo VDS: sarebbero probabilmente molto popolari!
Prendersela con i giornalisti (che hanno le loro responsabilità), non serve a molto.
Bisogna fare assolutamente qualcosa per migliorare la "comunicazione" del volo ultraleggero.
AeCI non ci pensa proprio, le riviste sono moribonde, le scuole aeronautiche non hanno un centesimo, che si può fare?

15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Vadastra Inviato - 01/12/2014 : 16:23:14
Citazione:
Messaggio di fly_scared

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">Citazione:<hr height="1" noshade id="quote">Messaggio di Flak

Intanto l’Italia è tra i paesi europei a maggiore diffusione di ulm, se la batte con Francia e Rep.Ceca, e parliamo di numeri più che doppi rispetto alla Svezia (per abitante intendo, in valore assoluto sono oltre venti volte, dato 2010). Paradossalmente penso che l’immagine degli ulm sia migliore nei paesi dove ne girano pochi, per esempio in Svezia sono meno di 300 attivi, quindi meno di un incidente mortale all’anno e di conseguenza meno martellamento mediatico sulla sicurezza, che vuol dire tanto in termini di opinione pubblica.



mmm... io portavo solo l'esempio di un modo di fare air-show che promuova veramente la pratica del volo.

Sulle differenze tra Italia e Svezia, e non solo in campo aeronautico, bisognerebbe aprire un forum a parte...
[/quote]

Si ma perderemmo platealmente su tutti i fronti...

Michele

Vivi e lascia vivere
fly_scared Inviato - 01/12/2014 : 16:18:03
Citazione:
Messaggio di Flak

Intanto l’Italia è tra i paesi europei a maggiore diffusione di ulm, se la batte con Francia e Rep.Ceca, e parliamo di numeri più che doppi rispetto alla Svezia (per abitante intendo, in valore assoluto sono oltre venti volte, dato 2010). Paradossalmente penso che l’immagine degli ulm sia migliore nei paesi dove ne girano pochi, per esempio in Svezia sono meno di 300 attivi, quindi meno di un incidente mortale all’anno e di conseguenza meno martellamento mediatico sulla sicurezza, che vuol dire tanto in termini di opinione pubblica.



mmm... io portavo solo l'esempio di un modo di fare air-show che promuova veramente la pratica del volo.

Sulle differenze tra Italia e Svezia, e non solo in campo aeronautico, bisognerebbe aprire un forum a parte...
Flak Inviato - 24/11/2014 : 14:34:12
Intanto l’Italia è tra i paesi europei a maggiore diffusione di ulm, se la batte con Francia e Rep.Ceca, e parliamo di numeri più che doppi rispetto alla Svezia (per abitante intendo, in valore assoluto sono oltre venti volte, dato 2010). Paradossalmente penso che l’immagine degli ulm sia migliore nei paesi dove ne girano pochi, per esempio in Svezia sono meno di 300 attivi, quindi meno di un incidente mortale all’anno e di conseguenza meno martellamento mediatico sulla sicurezza, che vuol dire tanto in termini di opinione pubblica.

Anche EASA, in alcune slide tempo fa, rilevava che tale espansione in Italia è avvenuta in un contesto di burocrazia quasi nulla e poche regole essenziali … siccome sappiamo cosa è avvenuto all’AG, almeno tra noi dovrebbe essere chiaro che più regole e restrizioni ci sono più un settore affossa. Se poi aggiungiamo che per diversi aspetti il mondo dell’ulm si muove giocoforza “borderline” rispetto al gran numero di leggi e leggine … ecco che una maggiore visibilità, per certi versi, non necessariamente potrebbe essere gradita a tutti. Insomma, il primo obiettivo dovrebbe essere non complicare le cose e ridurre al minimo l’ingerenza di autorità varie ed i costi ... la pubblicità e le iniziative vengono da sola quando un settore è libero di espandersi ed ha garanzie di durata.

Sull’esame di coscienza … dovrebbe farlo chi ancora alza barricate tra AG, VDS/A, VDS/B, sia dalla parte degli AG che dalla parte del vero spirito ultraleggero. Se non si capisce che siamo tutti sulla stessa barca, il volo VFR per diporto, e che tutti i tipi di volo hanno pari dignità, facciamo solo il gioco di chi vorrebbe mettere tutti a terra.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
fly_scared Inviato - 24/11/2014 : 09:47:29
Citazione:
Messaggio di Flak
Questo non accade con airshow tipo quello di Ostia, evidentemente la presenza delle frecce e di mezzi militari attira molto di più che il nostro settore.



Su questo secondo me dovremmo forse farci anche noi un esamino di coscienza.
E' ovvio che per chi è appassionato di volo vedere dal vivo un caccia ad alte prestazioni o un biplano acro unlimited è una goduria in sé.

Ma associare queste esibizioni al volo VDS per sfruttarne la visibilità è un arma a doppio taglio.
Infatti è ovvio che i nostri mezzi verranno valutati da un pubblico "generalizio" in puri termini di prestazioni ed impatto visivo.

Penso sia fondamentale che la promozione del VDS venga invece fatta "sul campo" (con tutte le difficoltà del caso, ovviamente), dove tutte le sue migliori qualità possono venire esaltate.

Nel 2010 sono andato al centenario dell'aviazione svedese
(http://www.tekniskamuseet.se/1/1808.html)
Parco pubblico, grande affluenza, e (oltre alle canoniche esibizioni di elicotteri, liner et c.) ultraleggeri che andava e venivano.
In questo contesto diventano evidenti i vantaggi della formula ULM.

Quindi bene "lo show", ma a patto che il VDS voli, che la gente possa parlare con i piloti, andare in volo et c.
fly_scared Inviato - 24/11/2014 : 09:41:37
Citazione:



UNICA ha cessato di esistere da anni. Sbaglio?



Sembra di sì: ultimo avvistamento in rete 15/3/2013...

https://web.archive.org/web/20130315090526/http://www.unica.aero/
Flak Inviato - 24/11/2014 : 09:37:13
Citazione:
un ritorno economico, per quanto indiretto

Il punto è qui; è già difficile che un ritorno indiretto crei sufficiente interesse in chi deve investire, figuriamoci in una situazione di incertezza nel futuro, non solo come crescita ma anche come stabilità delle normative, dove il primo ente che si sveglia introduce vincoli e restrizioni a piacimento (dall'ente locale all'enac, addirittura le capitanerie).

L'articolo di ieri su vfrmagazine sulla posizione di AOPA :
http://www.vfrmagazine.net/news/airac-amdt-112014-i-piani-di-volo-le-quote-e-cosa-sta-facendo-aopa-italia/

Si parla da tempo di associazioni rappresentative, dell'esigenza di un punto di riferimento comune per non essere in balia del primo burocrate che passa.
Chi vuole passare dalle parola ai fatti si iscriva ad AOPA Italia.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
fly_scared Inviato - 24/11/2014 : 09:02:49
Citazione:
Messaggio di Flak
10.000 iscritti (!) sarebbero tanti e significherebbero una associazione molto ricca, che potrebbe permettersi professionisti a tempo pieno in vari campi e budget in comunicazione e P/R di tutto rispetto. Senza farsi illusioni, basterebbe anche molto meno.



Quello che volevo dire è che non è la consistenza numerica delle associazioni a contare, ma come vengono sfruttate le leve comunicative.
Ovviamente oltre un certo livello i costi diventano importanti, e i contributi di una base allargata possono aiutare. Ma credo che piuttosto di puntare solo sul finanziamento "a fondo perduto", sarebbe meglio coinvolgere coloro che potrebbe averne un ritorno economico, per quanto indiretto.
Flak Inviato - 23/11/2014 : 13:53:29
Citazione:
Un ente no, una campagna però magari sì. Non sono esperto nel settore, ma non credo costerebbe così tanto (rinunciando ai Breitling). Alla fin fine le nostre dittarelle italiano un budget per la promozione ce l'avranno pure!

A parte che mancherebbe il "chi", cioè l'organismo che coordinerebbe il tutto, le nostre "dittarelle" è già tanto che in questo periodo tengono ancora in piedi qualche testata (solo una al momento) e che ogni tanto fanno qualche iniziativa mirata, purtroppo il mercato è in contrazione. Tempo fa feci da interfaccia nei confronti di una radio romana molto seguita e un gestore di campo che voleva pubblicizzare i corsi (e quindi indirettamente il vds), mettendo insieme un po' di campi il budget non era altissimo, ma comunque è stato ritenuto troppo. Oltre al fatto che non tutti i campi volo/aviosuperfici hanno interesse a farsi troppa pubblicità, per vari motivi che si possono immaginare e per i quali una organizzazione forte può fare la differenza.

Per quanto riguarda il pubblico, il parashow tenutosi la settimana scorsa da noi è stato pubblicizzato da radio importanti, e ha avuto anche passaggi televisivi regionali/nazionali. Il bacino era Roma e aree limitrofe, il 10% della popolazione nazionale. Seppure l'affluenza di pubblico c'è stata, a dispetto del tempo minaccioso, è stata molto inferiore alle aspettative.
Questo non accade con airshow tipo quello di Ostia, evidentemente la presenza delle frecce e di mezzi militari attira molto di più che il nostro settore.

Citazione:
Ma parliamoci chiaro: se anche AOPA, o FIVU o chiunque altro, avessero 10000 iscritti, non ci si può illudere di "contare qualcosa" solo in base al peso "elettorare" nelle rare occasioni in qui ci si conta dalle parti di ENAC, ENAV, AeCi et c.

10.000 iscritti (!) sarebbero tanti e significherebbero una associazione molto ricca, che potrebbe permettersi professionisti a tempo pieno in vari campi e budget in comunicazione e P/R di tutto rispetto. Senza farsi illusioni, basterebbe anche molto meno.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
fly_scared Inviato - 23/11/2014 : 10:58:01
Pensate per esempio al programma Young Eagles (EAA, CAP).
Ho partecipato ad una sessione a Reggio Emilia e le famiglie di due ragazzi che ho portato non avevano alcuna relazione con il mondo del volo. Alla fine uno dei ragazzi da grande non voleva fare più il ferroviere, ma il pilota!
Tutta l'organizzazione era autofinanziata e gratuita.
Cosa sarebbe costato alle ditte sfruttare l'occasione per promuovere il volo con la stampa, tv, nelle scuole et c. ?
Non credo molto, se fatto in modo intelligente e coordinato.
E che ritorno avrebbe avuto se ci fossero stati dei giornalisti a riprendere i ragazzi che scendevano radiosi dagli apparecchi, saltellando dalla felicità?
Che io sappia solo la stampa locale se ne è interessata:

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cronaca/2012/08/17/759163-raduno-aviatori-campovolo-lezione-motori-voli-laboratori.shtml
fly_scared Inviato - 23/11/2014 : 10:29:06
Citazione:
Messaggio di Flak
Le finalità statutarie sono quelle, e anche nei fatti AOPA, il presidente Gaspari in particolare (che vola vds) ha preso posizione netta con i media durante l'ultima tragica estate, rintuzzando le accuse di pressappochismo mosse da più parti al vds, a seguito di incidenti AG. E qualche risultato è stato raggiunto.



Mi fa piacere, ovviamente tutto aiuta. Ma il "destinatario" della comunicazione dovrebbe essere più il pubblico, che l'informazione.
Difendere il VDS dalle scemate che si sentono in giro è sicuramente importante, ma un po' autoreferenziale.

Citazione:
Messaggio di Flak
La promozione del volo passa per molte cose, tra queste intanto la sopravvivenza del settore, perchè è la presenza di campi volo, aviosuperfici, piloti e operatori il primo strumento di diffusione e propaganda.



Assolutamente d'accordo. Ma è un cane che si morde la coda: niente campi > niente comunicazione - niente comunicazione > niente campi (di questo passo)

Citazione:
Messaggio di Flak
Se poi si vuole un ente di promozione nazionale finanziato dai privati questo è una mera illusione, non ci sono i numeri (e quindi i soldi) per iniziative di questo tipo, fermo restando che l'AeCI funziona come ogni altro ente pubblico, cioè al minimo sindacale; semmai sono gli eventi presso i nostri campi che dovrebbero avere una maggiore risonanza mediatica, che spesso manca.



Un ente no, una campagna però magari sì. Non sono esperto nel settore, ma non credo costerebbe così tanto (rinunciando ai Breitling). Alla fin fine le nostre dittarelle italiano un budget per la promozione ce l'avranno pure!

Citazione:
Messaggio di Flak
AOPA a me sembra attualmente l'unica possibilità per avere intanto un riferimento unico, da lì si può costruire altro.



Forse sì, nel senso che potrebbe essere una delle pochissime realtà interessate ad "innescare" un processo del genere. Ma parliamoci chiaro: se anche AOPA, o FIVU o chiunque altro, avessero 10000 iscritti, non ci si può illudere di "contare qualcosa" solo in base al peso "elettorare" nelle rare occasioni in qui ci si conta dalle parti di ENAC, ENAV, AeCi et c.
Scusate se insisto, ma bisognerebbe coinvolgere i non-piloti, non i piloti.
L'obiettivo dovrebbe essere, per fare un esempio, fare in modo che l'apertura di un campetto di volo venga vista con la stessa simpatia, curiosità e solidarietà di quella di un campetto di calcio.
Vadastra Inviato - 21/11/2014 : 20:41:31
Allora non sai leggere.
Detto questo, sei sicuro che Rinaldo voli Vds?
Pensi che sia solo amico tuo?

Michele

Vivi e lascia vivere
Flak Inviato - 21/11/2014 : 19:23:17
Citazione:
Con tutto il rispetto per AOPA, le finalità sarebbero notevolmente diverse.

Le finalità statutarie sono quelle, e anche nei fatti AOPA, il presidente Gaspari in particolare (che vola vds) ha preso posizione netta con i media durante l'ultima tragica estate, rintuzzando le accuse di pressappochismo mosse da più parti al vds, a seguito di incidenti AG. E qualche risultato è stato raggiunto.

La promozione del volo passa per molte cose, tra queste intanto la sopravvivenza del settore, perchè è la presenza di campi volo, aviosuperfici, piloti e operatori il primo strumento di diffusione e propaganda.

Se poi si vuole un ente di promozione nazionale finanziato dai privati questo è una mera illusione, non ci sono i numeri (e quindi i soldi) per iniziative di questo tipo, fermo restando che l'AeCI funziona come ogni altro ente pubblico, cioè al minimo sindacale; semmai sono gli eventi presso i nostri campi che dovrebbero avere una maggiore risonanza mediatica, che spesso manca.

AOPA a me sembra attualmente l'unica possibilità per avere intanto un riferimento unico, da lì si può costruire altro.

Citazione:
Flakke se ti và passala anche di là io in questo periodo riesco a seguire a saltoni

Di iniziative per AOPA se ne potrebbero fare diverse ... spero a breve.

Citazione:
Peró siccome flak deve contraddirmi, non ti darà mai ragione, se no per lui sarebbe una umilissima sconfitta!
Povera italia...

Contraddire cosa ? Sinceramente il tuo post l'ho letto distrattamente, l'ho riletto ora e non vedo nessun concetto da contraddire o meno. Per cui stabilisci autonomamente se hai vinto o perso, per me va bene comunque.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
Vadastra Inviato - 21/11/2014 : 17:56:37
Citazione:
Messaggio di Flak

Iscriversi ad AOPA Italia, l'unica associazione che attualmente è in grado di prendere qualche iniziativa nei confronti dei media, delle istituzioni ed in generale di salvaguardare il volo VFR e da diporto in Italia, anzi in Europa. Sperando che i numeri possano cominciare ad incidere.


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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.



Flak come al solito non perdi mai occasione di scrivere il contrario di ció che scrivo io! Poi dici a me!
Scared sono con te.
Peró siccome flak deve contraddirmi, non ti darà mai ragione, se no per lui sarebbe una umilissima sconfitta!
Povera italia...


Michele

Vivi e lascia vivere
fly_scared Inviato - 21/11/2014 : 14:45:26
Domanda: se in una assemblea AOPA bisognasse decidere tra spendere 10.000€ per una campagna promozionale nelle scuole (diciamo i licei) o la stessa cifra per una azione legale o di lobbying (diciamo per alzare i maledetti CTR), cosa pensate che sceglierebbero i soci piloti?

Non è una critica, è solo che ognuno deve fate la sua parte.
AOPA fa bene la sua, AeCI purtroppo no.
ivanit Inviato - 21/11/2014 : 14:21:20
Articolo 2
L'AOPA ha lo scopo di incoraggiare lo sviluppo dell'Aviazione Generale, e cioè dell'aviazione per il trasporto privato, per il diporto e per lo sport, compresi alianti, autocostruiti ed ultraleggeri, nell'interesse degli utenti del mezzo aereo e della comunità in genere, collaborando con le Pubbliche Autorità, con le associazioni ed organizzazioni aventi scopi analoghi e con la stampa tecnica e d'informazione.
Cut


Sì ormai credo anch'io sia la SOLA alternativa possibile praticabile concretamente , che funzioni o no e nei limiti operativi possibili in questo cavolo di sistema per pochi che siano...

Il fatto è che le singole iscrizioni fanno altrettando rumore di un soft landing (benchè buona cosa) mentre penso che sarebbe buona strategia iscriversi in modo visibile ,ovvero in un certo numero nello stesso lasso di tempo come vds ,in modo da dare ancora + spazio e operatività a chi si muove ORA all'interno di AOPA nella direzione auspicabile e sottolineando chiaramente così la provenienza di quelle iscrizioni .
La proposta andrebbe quindi "convogliata" in modo da arrivare in un certo numero , io ovviamente per me ci stò..

Che dite è n'altra scemata ??
Flakke se ti và passala anche di là io in questo periodo riesco a seguire a saltoni

bye



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