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 Di polvere, di neve e ombra
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hector
Junior Member

Lazio
277 Messaggi

Inviato il il 21/09/2016 :  22:41:35  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Fine stagione, e arrivano i saldi. Siamo, direbbe qualcuno, alla frutta: in fumo il ricordo degli ultimi voli d'estate, e del caldo, della polvere, ma anche dell'onda, delle lagune, e della neve; con l'ombra dell'inverno che arriva resta qualche ultima foto, ormai fuori stagione, qualche residuo avanzo di pensiero, buono (forse) per una svendita da tre per due. E allora svuotiamola questa schedina di memoria, e avanti col fuori tutto: ancora oggi e poi si chiude, venghino siori, venghino.

Quando l'aria è così, un tentativo bisogna pur farlo.






Però non sembra una tipica giornata da onda.






Protagonisti i temporali, per ora.








Al di là del crinale solo acqua.






Ma spostandosi un po', qualcosa comincia a cambiare...









E cercando, qualcosa si trova.






Le lenticolari arrivano fino al mare, la viisibilità è infinita.






Ma sotto piove. Giornata strana.






Ci sono belle ascendenze, però più di tanto non durano. Qui sembra che chissà quanto in alto si deve arrivare, ma stranamente l'altimetro non segue: e ti credo, il variometro è bloccato a fine corsa






Quindi non si sale moltissimo, ma quanto basta per un'occhiata alle isole, a 100km e più...









Luce di una limpidezza irreale, un po' come volare dentro Google Earth. No, il pomeriggio non è andato del tutto perduto.






Già, un pomeriggio lungo, un volo silenzioso, e solitario. Ma non sempre va così: qualche volta la trovi un'anima buona che ti (sop)porta, e quindi ti (tras)porta, insomma, fortunatamente, ogni tanto, capita di fare il passeggero. Bontà loro, il volo prende un corso più placido, più pacato, più tranquillo (non sono fatti tuoi, dopotutto ), e c'è tempo di fare qualcosa di un po' insolito in un volo, tipo leggiucchiare, dormicchiare, fotografare... Oppure contemplare, con fare assorto, pensoso, il proprio sinistro avanbraccio. Peloso.






Quindi quello è il TUO braccio: allora sei proprio tu, lì, a mezz'aria, a goderti il sole. Senza dover fare nulla, se non volare e basta. Il tempo sembra congelarsi in una goccia di ozio leggero, totale, senza riposo. Se mai un giorno dovessi ricordare un solo istante, del mio volo, sarà quello.






“Togli quella manaccia chè non vedo gli strumenti”, interrompe il bel sogno il Comandantone: che l'abbia detto, o solo pensato rumorosamente, cambia poco: quel momento è passato. Pazienza: finchè ti portano, puoi guardare con calma, e vedere. Come cambieranno, nel corso del viaggio, i paesi, le città?









Come farà la montagna, isolata, a diventare pianura (assolata)?









Neanche gli incendi sono più un tuo problema: “Se la vedrà lui, coi Canadair. Io dormo”






Atterrare di qua, oppure di là. Una sua scelta, non mia.









D'accordo, non avrò dato un gran contributo alla condotta del volo. Però farmi mangiare la polvere...






Non solo quella, a a dire il vero. La mensa era aperta, e ben funzionante :)






Anche la cantina: alla partenza non metto più a fuoco.






La pista non abbonda in larghezza, ma non devo occuparmene io. Godersi l'ebbrezza.






Ritrovarsi a quell'altra: han deciso così.








Dietro lasciare terra bruciata.






Val d'Orcia?! Parrebbe.








Vento e para. Ce n'erano almeno due: uno scappa e va a nascondersi dietro ai ventilatori: il para-vento.






Quella parete al sole deve essersi fatta notare, in qualche modo. Non è chiaro il motivo, ma la foto c'è.






Ci siamo lasciati cento km fa, e da allora voliamo da soli. Poi, inaspettatamente, nella foschia li intercetta.












Miraggio di un'isola (che ovviamente non c'è).





Oh sì, bella la vita del passeggero. In panciolle. Sbracato. Far niente. Starà diventando un vizio? Come in quel volo, di neve e di mare, solo pochi, pochissimi giorni prima...








Montagne, alte, garantisco ce n'erano.








E il verde dell'Austria,






fino a dopo il passo.








Di nuovo in Italia; e dove sennò?









La mensa del campo, spartana. Ma basta.






Almeno questi hanno un piano regolatore.






Lagune












Finale












Un'idea originale: fotografare Venezia











Se non si vede piazza San Marco non me ne vado.









Alberoni, e poi ancora stagni.












“Il piccolo aereo vola placido e basso nell'afoso pomeriggio d'estate. Ed è subito sera”. Sipario. Applausi






Sì, era ancora estate; che a Roma è pur sempre una cosa seria (una delle pochissime). Un'altra è il cielo: dite quello che volete, ma il cielo di Roma no, quello non si può discutere.






Qualcosa mi dice che domani si vola.






C'è la posssibilità di provare un bel “classicone”, su a L'Aquila. Ma prima bisogna arrivarci: aerostop?









Spettacolare






Visto da qui è pure aerodinamico









Prima volta che vedo un variometro lineare: pallina verde su - si sale, rossa si scende. I love it






I primi temporali sul lago. Qui noi ci divertiamo, ma laggiù, o poco oltre, purtroppo no.





Se le chiamano “Malecoste” ci sarà una ragione.







Un bell'aliante, un altro pomeriggio fortunato. Ora di ripartire: alla meteo ci penserà il mio pilota. Che relax









Da quella parte si sta un po' chiudendo: troverà un'altra strada.









Infatti









Un'occhiata alla via dell'altopiano: libera.












E dopo che ti aspettavi, cieli azzurri e fiorellini? Ma vedrà lui il da farsi.









Ci penserà, se si passa o meno. None of my business.






Una lavata all'ala sinistra.






Per chi non ha la responsabilità di decidere niente, alla fine splende sempre il sole.






Cos'è rimasto ancora in memoria? Tranquilli, non moltissimi mega. Solo l'apologia del volo tranquillo.






Per quattro soldi ti portano ovunque, e il bello è che non devi fare proprio niente: pianificazioni, manutenzioni, hangaraggi... rifornimenti, ispezioni, decisioni: nulla, nada, nicht. Che vita meravigliosa E poi chi dice che viaggi come un pacco postale? Si vede tutto benissimo anche da lì: per esempio, ecco il parco di Monza






Ti fanno pure l'arcobaleno






E passi sull'Urbe, dove vanno quelli che ancora non hanno capito che c'è Ryanair





e su Centocelle, per vedere la fine che faranno gli aeroportini.






Ecco, arriva quella meraviglia che è il raccordo. E adesso ti senti veramente, veramente a casa.




Alla fine, dopo tanti anni, puoi dire di aver davvero capito qualcosa del volo. Perchè “passeggero” si abbevia proprio con “pax”? Ma è ovvio, perchè se ne sta tranquillamente in pace, altro che il povero pilota. Provare per credere

Modificato da - hector in data 21/09/2016 22:44:26

gaid
New Member

Lazio
51 Messaggi

Inviato il 22/09/2016 :  07:05:37  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
oramai sono forumhector dipendente

Guido
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hector
Junior Member

Lazio
277 Messaggi

Inviato il 23/09/2016 :  20:33:16  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Messaggio di gaid

oramai sono forumhector dipendente

Guido


Ah saperlo prima: altro che saldi, alzavo i prezzi
Grazie
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