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Giorgio
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Inviato il 24/09/2014 :  17:54:41  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Messaggio di Flak
Che qualcuno non voglia salire su un ulm me ne sono fatto una ragione appena iniziato a volare; che lo stesso qualcuno sia convinto che trasformare il vds in quello che sappiamo essere l'AG sia la soluzione per evitare i morti dell'ultima settimana no.




Questo qualcuno di cui parli (leggi opinione pubblica) manco ha una vaga idea di che cosa significa VDS, AG, certificazioni ecc ecc.
Le campagne hanno successo se mirano in alto. Noi continuiamo a farci delle seghe mentali sulle sottocategorie, una operazione senza senso.
Chiunque del settore sa che ultraleggeri e AG sono relativamente sicuri; è la gente comune che non ci crede...
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Flak
Senior Member

Lazio
1995 Messaggi

Inviato il 24/09/2014 :  19:35:04  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Questo qualcuno di cui parli (leggi opinione pubblica) manco ha una vaga idea di che cosa significa VDS, AG, certificazioni ecc ecc.
Le campagne hanno successo se mirano in alto. Noi continuiamo a farci delle seghe mentali sulle sottocategorie, una operazione senza senso.
Chiunque del settore sa che ultraleggeri e AG sono relativamente sicuri; è la gente comune che non ci crede...

Ti sbagli. Esiste ancora una larga fetta di persone del settore, anche molto ben inserite, che ritiene l'AG più sicuro, per via delle certificazioni, e i piloti AG più preparati (ma solo quando volano AG, su ulm non vale). Chi credi che imbocchi la stampa con quelle idiozie ? Un giornalista si studia il DPR 133 e le regole dell'AG per capire le differenze, e le statistiche di entrambi ? ... ma per favore, quelli non sanno nemmeno la differenza tra un motoscafo e un idrovolante. No, il giornalista parla con gente del settore, si fa un'idea, e alla prima occasione utile, anche sbagliata come in questo caso, ci fa sopra un bel servizio allarmistico.

Puntare in alto ? Che intendi ?
L'opinione pubblica non ha idea di cosa sia l'aviazione privata, ma una cosa l'ha capita benissimo, che quando c'è la parola "ultraleggero" vuol dire che è una trappola mortale. Cosa pensi che mi abbiano detto i colleghi ieri mattina ? ... certo che 'sti ultraleggeri cadono come mosche. Ovviamente se gli fornisci anche una bella motivazione, ovvero che non fanno le manutenzioni come gli aerei veri e i piloti sono impreparati ... difficile che la situazione cambi.

Ripeto, a me non interessa di far capire al privato cittadino la differenza tra vds e AG, che si scorderebbe dopo due minuti. Mi interessa che una campagna mediatica in malafede o semplicemente idiota non porti le autorità ad intervenire, e allora sono guai.
E a prescindere da tutto, se dici a qualcuno che voli, vedi che non di rado ti dicono "ma mica di ultraleggeri eh ?", quello lo sanno.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
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Flak
Senior Member

Lazio
1995 Messaggi

Inviato il 24/09/2014 :  20:28:54  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Tanto per capirci è appena passato un mio amico, che non vedevo da sabato.
La prima cosa è stata "... hai sentito quanti morti, uno pure ieri, ma perché non ti fai il camper e lasci perdere l'aereo?".
Risposta : "Si ho seguito, ma non erano ultraleggeri come hanno detto i giornali".
Lui : "cioè?".
Io : "Erano aerei certificati, sia il mezzo che le manutenzioni, più grandi di un ultraleggero, uno era acrobatico."
Lui : "Ma tu non vai all'officina autorizzata?".
Io : "Io la faccio da un meccanico della casa, ma volendo no".
Lui : "Dovrebbe essere obbligatorio, ne cascano tanti".

Amen

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.

Modificato da - Flak il 24/09/2014 22:10:43
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Giorgio
Senior Member

1599 Messaggi

Inviato il 24/09/2014 :  20:58:31  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Messaggio di Flak
Ti sbagli. Esiste ancora una larga fetta di persone del settore, anche molto ben inserite, che ritiene l'AG più sicuro, per via delle certificazioni, e i piloti AG più preparati (ma solo quando volano AG, su ulm non vale). Chi credi che imbocchi la stampa con quelle idiozie ?



A parte un briciolo di cortesia che porrebbe al posto del "ti sbagli" un più ragionevole "non sono d'accordo", questi personaggi sono sempre meno e sempre più in via di estinzione. La lettera scritta dal Presidente di AOPA è esemplare
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max72
Junior Member

123 Messaggi

Inviato il 24/09/2014 :  21:41:08  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Caro Flak volevo appoggiare cio che hai appena scritto , sono ancora molto incazzato per gli ultimi servizi a mezzo stampa pensa che oggi in azienda due cari colleghi che sembrano appena interessati all'argomento mi hanno fatto una bella battuta del tipo:"Max ma tu le candele le cambi tutte, o solo 4 nel tuo aereo???" ecco a cosa portano certi servizi idioti come quello dell'altra sera sulla RAI........cio che è stato scritto e detto in questi giorni ha recato un danno grave verso tutte le persone serie che praticano il nostro sport.
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Flak
Senior Member

Lazio
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Inviato il 24/09/2014 :  21:59:45  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
A parte un briciolo di cortesia che porrebbe al posto del "ti sbagli" un più ragionevole "non sono d'accordo", questi personaggi sono sempre meno e sempre più in via di estinzione.

Non è che io non sia d'accordo ... è proprio che ti sbagli tu.
E comunque 'Ti sbagli' si può dire, non è una parolaccia, 'seghe mentali' invece no, lo hanno detto anche alla tv ...

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
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Giorgio
Senior Member

1599 Messaggi

Inviato il 25/09/2014 :  10:39:18  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Continuo a pensare che bisogna sostenere le ragioni di tutta l'aviazione sportiva, un tentativo di cambiare l'opinione pubblica spesso disinformata.
Se ci soffermiamo a stigmatizzare "eh ma quello che non era un ultreleggero" per me non otteniamo niente.

Pur non avendo molta fiducia nell'associazionismo, mi pare che questa volta AOPA si sia mossa bene e sto facendo un pensierino sull'associarmi

Per chi non l'avesse letta, ecco la lettera di risposta del Presidente di AOPA Italia a un giornalista del Corriere (sic) che aveva scritto una serie di minchiate a seguito degli incidenti del weekend http://www.assinews.it/articolo_stampa_oggi.aspx?art_id=25676:


Gentile dott. Alessio Ribaudo
(gentile perché non trovo altri aggettivi che potrebbero proteggermi da una sua querela )

Ho la testa che scoppia, il cuore pieno di dolore ed una rabbia infinita amplificata dalle innumerevoli telefonate che ho ricevuto dai miei soci e da tutti i piloti indignati come me per quello che lei ha scritto sul Corriere di oggi.

Sono profondamente turbato da quello che è successo, la perdita di un amico è un evento difficile da metabolizzare quali che siano le ragioni dell’incidente. Quasi contemporaneamente, nel giro di un week end altri cinque piloti sono deceduti in seguito ad incidenti in volo.

La statistica ci ha insegnato che ci sono inspiegabilmente dei periodi in cui si alternano eventi nefasti e catastrofici ad altri dove quasi regna la tranquillità più assoluta. Senza una ragione logica, è così e basta.

Inspiegabilmente, per il giornalismo di basso taglio non è mai così. La voglia di fare sensazionalismo non si ferma mai, neanche in presenza di morti. E questo oltre ad essere intollerabile è anche deontologicamente scorretto.

Tanto più è scorretto quando si usano le pagine di uno dei più autorevoli quotidiani nazionali come il Corriere, per fare vera e propria disinformazione.

Vengo al contenuto del suo delirante e scorretto articolo, l’elemento centrale su cui lei punta il dito è “il velivolo ultraleggero”. L’occhiello riporta “ Ultraleggeri, cinque vittime in tutto. Gli esperti: in pochi anni tantissimi appassionati in più, nei cieli 12 mila velivoli”.

A parte il fatto che gli ultraleggeri realmente volanti in Italia sono meno della metà, dal deltaplano al piccolo aeroplano, e che non possono per legge superare i 450 kg al decollo; lei evidentemente usa gli esperti per dare autorevolezza al ridicolo contenuto di un articolo strumentalmente mirato solo a generare paura e ostilità verso chi vola, sfruttando la morte di 5 persone.

Mi perdoni, ma di vero nel suo scritto, non c’è nulla.

La realtà è davvero diversa dottor Ribaudo, i suoi “mini” aerei sotto accusa, sono una bufala: gli aeromobili caduti non erano ultraleggeri ma bensì tutti velivoli certificati di Aviazione Generale altro che mini. E lei mio caro, non sa nemmeno di cosa sta parlando.
Chissà cosa ne pensa il suo Direttore, il serio e bravo De Bortoli.

Quindi è evidente che tutto il castello di ipotesi sulla manutenzione casalinga è una colossale e vergognosa menzogna che non fa altro che provocare brividi alla gente quando vede per aria un piccolo velivolo.

Le svelo ciò che avrebbe dovuto sapere documentandosi con correttezza: le manutenzioni dei nostri aerei vengono effettuate da officine specializzate, certificate e sorvegliate dalle autorità preposte, esattamente come avviene per gli aerei di linea, il pilota da solo non può nemmeno sostituire la lampadina del faro di atterraggio! Ogni velivolo dopo la manutenzione, sul suo quaderno tecnico riporta le firme dei meccanici che lo hanno lavorato, ed è loro la responsabilità civile e penale in caso di guasto “colposo”.

Pare strano anche che l’Ing. Cardi, stimato e serio dirigente di ENAC che conosciamo perfettamente, abbia detto quello che lei ha riportato, sembra più una frase di Catalano “le responsabilità sono tecniche, ovvero scarsa manutenzione, oppure umane”. Che sarebbe come dire : l’uomo muore di malattia, se è malato e non si cura, o in seguito ad un incidente mortale.
L’esegesi dell’ovvio.

Sicuramente l’Ing. Cardi sapeva che in quegli incidenti sono stati coinvolti velivoli certificati, come mai ha parlato di ultraleggeri? Abbiamo qualche dubbio anche, che abbia messo in discussione senza documentazione adeguata la preparazione dei piloti di VDS, di cui ENAC non si occupa e soprattutto non ha alcuna competenza specifica.

Per quanto riguarda la presunta pericolosità del volo ultraleggero infine, nel rapporto 2013 dell’ANSV ( non si preoccupi Ribaudo, che le spiego subito cos’è ), l’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo, che investiga per legge sugli incidenti aerei, riporta ufficialmente i dati forniti dall’Aero Club Italia, competente in materia di VDS, volo da diporto e sportivo ( quello degli ultraleggeri Ribaudo, non l’ENAC ): nel 2013 ci sono stati 19 decessi a fronte di circa 360.000 ore volate.

Per fare un’orrida statistica, che sicuramente le piacerà, un decesso ogni 18.947,36 ore volate. Uno standard di tutto rispetto, al contrario di quello che il suo articolo vuole dimostrare sulla base di insensate affermazioni, vogliamo parlare per esempio delle stragi del sabato sera? o dei tumori causati dall’inquinamento ? o delle morti da droga? che facciamo, la accendiamo?

Quindi attenzione a gettare fango sui Piloti senza sapere quello che si dice, sappia in ogni caso che chi vola nel nostro paese viene vessato da regolamentazioni discutibili assurde e giurassiche, che in alcuni casi limitano anche la nostra sicurezza. Nonostante questo, per passione andiamo avanti.
Chi vola spende e fa mangiare famiglie di operai e tecnici, costruttori, manutentori, istruttori, gestori di Aviosuperfici, paga tasse, bolli, accise sui carburanti, acquista libri riviste ed accessori, versa iva su velivoli su ricambi ed apparati radio, e non ha meno diritti di chi pratica altri sport.

Cari giornalisti, siamo davvero stanchi di leggere i vostri titoli, le vostre idiote teorie sui vuoti d’aria, sullo stallo del motore, dell’ultraleggero bimotore tipo paiper marca cessna”, e di tutte le altre stupidaggini che scrivete ogni qualvolta capita un incidente. Voi offendete la nostra dignità, rovinando la nostra reputazione e la nostra immagine.

Documentatevi, chiedete all’Ordine dei Giornalisti di farvi dei corsi di specializzazione o rivolgetevi davvero a chi le cose le conosce, se volete fare informazione corretta. Se invece quello che volete fare è tutt’altro… Arriverà il momento in cui ci dovremo difendere legalmente, chiedendo magari anche un risarcimento per i danni che ci procurate.

Sia Francesco Fornabaio che il Pilota Istruttore dell’aeromobile caduto all’Elba erano seri professionisti, e sono morti sul lavoro, non facevano gli impiegati ed i Piloti part time. Questo lo ha considerato prima di scrivere il suo vergognoso articolo? Perché il taglio non è stato: “Morti tragicamente due professionisti dell’aria“? Forse per paura che l’articolo non lo avrebbe letto nessuno?

Ho letto il suo profilo su Linkedin che recita : “Nella professione non si è fatto mancare niente: radio, tv, quotidiani, agenzie stampa, siti internet, blog, consulenze ad enti pubblici, moderazione di convegni, collaborazioni universitarie e libri. Ha illuso tutti studiando Giurisprudenza ma poi non ne ha voluto sapere di vivere fra toghe e pandette. E’ la stampa bellezza e tu non ci puoi fare niente!”.

Visto che sul suo nutritissimo curriculum si legge che si è occupato di tutto, spaziando dalle "Tecniche di giornalismo investigativo. Ricerca dati e fonti su internet" alla pubblicazione di libri come il famoso “Guidare sicuri” Come comportarsi al volante, come preparare al meglio l'auto prima di partire e come reagire agli imprevisti della strada”, da professionista della comunicazione mi permetto di darle una dritta :

Le statistiche del Soccorso Alpino riportano che in Italia nel 2010 ci sono stati 43 morti per incidenti escursionistici legati alla ricerca e alla raccolta dei funghi, chissà oggi a che livello siamo, non varrà la pena di indagare e scrivere un articoletto con un bel titolone? Magari scopriamo che sono aumentate per via della deregulation…

Rinaldo Gaspari
Presidente AOPA Italia

Modificato da - Giorgio il 25/09/2014 10:42:28
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giovanazzi85
Senior Member

Trentino - Alto Adige
1254 Messaggi

Inviato il 25/09/2014 :  11:04:03  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Messaggio di Giorgio
Le campagne hanno successo se mirano in alto.




Qualsiasi pubblicitario può dare prova certa che le campagne funzionano se mirano "in basso".

Un esempio per tutti:
Le case automobilistiche fanno campagne pubblicitarie sulle automobili top di gamma e di grossa cilindrata raggiungendo non il pubblico d'elite ma la grande massa. In questo modo crea il desiderio nella massa, che mai potrà acquistare il prodotto, mentre l'elite lo acquisterà per dimostrare di esserne parte. Facile no?

Stessa cosa con l'aviazione da diporto. Se convinciamo la massa che il nostro sport è sicuro e sopratutto non elitario i mass media si disinteresseranno dell'argomento essendo privo di spunti sensazionalistici ed il legislatore non riceverà alcun impulso dal basso per modificare lo status quo.

Sul discorso delle sottocategorie sono d'accordo con Giorgio, il massimo del risultato si otterrebbe salvando capra (AG) e cavoli (VDS). solo in questo modo si potrà sradicare l'assioma velivolo leggero-bara volante.


www.sd1minisport.blogspot.com
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Giorgio
Senior Member

1599 Messaggi

Inviato il 25/09/2014 :  12:25:49  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Messaggio di giovanazzi85

Stessa cosa con l'aviazione da diporto. Se convinciamo la massa che il nostro sport è sicuro e sopratutto non elitario i mass media si disinteresseranno dell'argomento essendo privo di spunti sensazionalistici ed il legislatore non riceverà alcun impulso dal basso per modificare lo status quo.

Sul discorso delle sottocategorie sono d'accordo con Giorgio, il massimo del risultato si otterrebbe salvando capra (AG) e cavoli (VDS). solo in questo modo si potrà sradicare l'assioma velivolo leggero-bara volante.


www.sd1minisport.blogspot.com



quando parlavo del "puntare in altro" pensavo proprio a questo: basta lotte intestine AG/VDS, l'aviazione sportiva è una sola e va difesa in blocco, proprio come hai puntualizzato tu
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Flak
Senior Member

Lazio
1995 Messaggi

Inviato il 25/09/2014 :  12:28:14  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Citazione:
Continuo a pensare che bisogna sostenere le ragioni di tutta l'aviazione sportiva, un tentativo di cambiare l'opinione pubblica spesso disinformata.
Se ci soffermiamo a stigmatizzare "eh ma quello che non era un ultreleggero" per me non otteniamo niente.

Cos’è che non è chiaro nel concetto “bisogna evitare che la gente pensi che un aereo senza certificazioni e bolli è un mezzo insicuro, e che un percorso formativo di 16 ore produca piloti incapaci e pericolosi” ?
Incidentalmente quello sopra è un problema del vds e non dell’AG.
Non che l’AG non abbia da perderne comunque con questa campagna stampa; l’opinione pubblica e i media fanno un polpettone di tutto … dargli in pasto gli ultraleggeri, come è stato chiaramente fatto in questi giorni, è un soluzione dalle gambe corte.

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I piloti si dividono in due categorie. Ma nessuno sa perchè.
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